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ELASTIC Group of Artistic Research - Infrared (2006)
a cura di Lorenzo Taiuti
Giovedì 13 aprile 2006, nello spazio Velan di via Modena 52, inaugura la mostra Infrared di ELASTIC Group of Artistic Research, a cura di Lorenzo Taiuti. Gli artisti presenteranno per la prima volta in Italia il video Carillon (2002) realizzato attraverso l'utilizzo di luci infrarosse. La videoinstallazione, che include anche una sequenza fotografica tratta dal video, propone insieme la tematica del ritratto contemporaneo e il rapporto ambiguo che si stabilisce oggi fra "still frame" fotografico e video come forma espressiva. Gli ELASTIC sono un duo che diventa gruppo con collaborazioni di vario tipo a seconda dei lavori intrapresi, performers o persone scelte come 'tipologie' da videoriprendere. Nell'esperienza del gruppo, breve negli anni ma già assai vasta nel lavoro come nelle mostre, l'uso dei raggi infrarossi resta uno degli elementi di maggiore interesse linguistico. Gli 'infrared' permettono di stilizzare l'immagine già nella ripresa e modificare la realtà scelta secondo un progetto. Spazi, immagini e volti prendono luminescenze verdi, riflessi inattesi, trasparenze ingannevoli, un 'Matrix' non futuribile oppure i morti del film 'The Others' di Amenabar, in cui i fantasmi sono ancora esseri viventi, anzi sono essi stessi 'i viventi'. Tutta una serie dei 'ritratti' portata avanti in questi anni dagli Elastic riflette una perdita di caratteri riconoscibili per collocarsi in un inventario dell'alieno. Il lavoro ambiguamente cerca una dimensione 'altra', anzi una rappresentazione degli 'altri', irrappresentabili perchè non comprensibili, irrimediabilmente 'altri'. Il lavoro 'Carillon' è una videoproiezione a 'loop' di pochi minuti dove un volto reso verdastro dagli infrarossi appare e si guarda intorno (uomo o donna? giovane o vecchio?) non si lamenta (come dovrebbe un trapassato) e non accusa. Si guarda intorno incredulo (o impassibile) in uno 'scanning' del reale che non porta a soluzioni. L'audiovisivo che nasce dalle arti plastiche nasce volutamente senza uno status linguistico preciso. E' un mezzo espressivo fluido che si pone strategicamente ai margini delle arti plastiche per filtrare altri linguaggi e piegarli a particolari logiche espressive. Dal suo ingresso nel sistema dell'arte negli anni '90 si è generalizzato l'uso dell'affiancare la videoinstallazione con fotografie di grande formato, Vanessa Beecroft o Mariko Mori fra gli altri. E' principalmente un tentativo di ricollocare, visivamente e commercialmente, la fluidità del video nella più rassicurante qualità di 'oggetto statico'. Nello stesso tempo la funzione della stampa foto-video oggi, ci riporta all'uso del video negli anni dell'arte Concettuale e del suo fissare le performances attraverso videotapes in un'operazione-memoria che ha definito una 'forma-video' a distanza di anni riconoscibile stilisticamente. 'Infrared' fa parte di una ricerca e di una serie di mostre dal titolo programmatico di 'Still Frame' che porto avanti da qualche tempo. La sequenza fotografica che accompagna il video lo ferma, ma estende la foto singola verso la ripetizione impercettibile del frame e in questa circolarità di visione si costruisce un altro ibrido linguistico fra 'moving image' e immagine plastica. Infrared colloca il video degli Elastic a confronto con la propria immagine 'fissata', Tempo e non tempo a confronto.

Alexandro Ladaga (I) e Silvia Manteiga (E) lavorano con i media digitali, video, suono, animazione, per la creazione di installazioni site specific e public art capaci di unire i linguaggi della tecnologia più recente al pensiero filosofico. Alexandro Ladaga (laureato in Filosofia con indirizzo Estetica) e Silvia Manteiga (laureata in Lettere con indirizzo Cultural Studies) hanno fondato ELASTIC Group of Artistic Research nel 1999. Gli ELASTIC Group of Artistic Research danno vita a complessi elettronici, con soluzioni, ipotesi e motivi che si intrecciano, indissolubilmente, saldando generi e procedimenti. La ricerca di ELASTIC appare in sintonia con la ricerca svolta da artisti delle ultime generazioni, i quali, come è emerso da importanti rassegne (dall'Expo 02 tenutasi in Svizzera alla XI Documenta di Kassel, alle ultime edizioni delle Biennali di San Paolo, di Venezia, di Istanbul, di Berlino e della Quadriennale di Roma) vogliono portarsi oltre i consueti limiti, avvertendo il bisogno di aprirsi al confronto con il pubblico. Ladaga & Manteiga sviluppano queste intuizioni in public art, installazioni site specific e video, proponendosi di registrare i volti di un mondo in cui la telecamera è concepita come uno specchio informatico, un Narciso alla fonte del nostro tempo. Gli ELASTIC Group of Artistic Research lavorano con media digitali e si occupano di video installazioni site specific, public art e video performance che uniscono pensiero filosofico e logos tecnologico. Sono stati invitati a numerose esposizioni internazionali in spazi pubblici e privati in Italia, Germania, Spagna, Portogallo, Francia, UK, Austria, Olanda, Polonia, Bulgaria, Turchia, Grecia, Brasile, Canada, Giappone, Cina, USA: la BAUHAUS, Festival Temps d'Images, La Biennale di Venezia, The Kitchen Center for Video & Performing Arts (New York), La Quadriennale di Roma, Museo de Bellas Artes de La Habana, The Spanish Institute (New York) Museum of Contemporary Art, Chicago. Hanno realizzato due videoinstallazioni commissionate da Julian Zugazagoitia, curatore del Guggenheim e Direttore di El Museo del Barrio di New York e sono autori del libro Moving Layers: Contextual Video in Art & Architecture per la Birkhauser Publishers. Si ringraziano per il contributo: Regione Piemonte, TNT Global Express, NIKON Italia, YASHICA Italia, RAS Assicurazioni, Pinerolo. La mostra resterà aperta dal 14 aprile al 12 maggio 2006 con i seguenti orari: da Martedì a Venerdì ore 16,00 - 19,00.
 

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